Storia dei Brigidini

Origine e Tradizione

Sappiamo che senza dubbio è stata proprio la Toscana a dare i natali a questo prelibato dolce giallo e croccante, tipico della cittadina di Lamporecchio.

Tuttavia, la leggenda vuole che, come dicevamo in precedenza, questi sottili biscotti, sfiziosi e gustosi, siano nati da uno sbaglio fatto dalle suore di un convento mentre stavano preparando le ostie.

Viene narrato, infatti, che suor Brigida si confuse durante la preparazione delle ostie e, al fine di non buttare via il composto, le sorelle pensarono bene di impreziosirlo con qualche chicco di anice.

Ed è così che nacquero i brigidini di Lamporecchio, la cui ricetta è stata tramandata di generazione in generazione, fino a diventare presente in tutte le feste e le sagre della cittadina e di tutta la Toscana.

Durante le fiere paesane, infatti, troviamo le bancarelle dove vengono preparati i brigidini sul momento, caldi e croccanti per uno sfiziosi spuntino.

Gli ingredienti utilizzati per la preparazione dei brigidini sono gli stessi dal 1800, e cioè uova, farina, zucchero e anice, anche se la lavorazione ha subito qualche modifica.

Infatti, fino agli anni '40, i brigidini erano molto più grandi rispetto alla forma attuale venivano cotte sulle piastre, poi sugli stampi in ferro; a partire dagli anni '80, invece, è stata creata la macchina per preparare i brigidini. L'impasto è rimasto invariato, con la sola differenza che viene utilizzata l'essenza di anice, invece che i chicchi.

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